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Chiara Luzzana: le città come strumenti musicali

— 10 febbraio 2016

Progetto
The Sound of City

“Ho girato il mondo, ed in ogni luogo in cui sono stata, ho riconosciuto il carattere della città attraverso le mie orecchie, non gli occhi”

“Le città per me sono come immensi strumenti musicali.” Con questa frase Chiara Luzzana riassume la sua poetica, il suo essere artista in contatto costante con lo spazio che la circonda e il tempo che vive.

 

Chiara è compositrice, sound designer e sound artist. Negli ultimi anni il suo lavoro l’ha portata a lavorare con grandi aziende internazionali e a realizzare progetti che sono diventati protagonisti anche dell’ultima edizione della Biennale d’Arte di Venezia. In esclusiva per Fuorisalone Magazine, Chiara racconta il suo metodo e le sue ispirazioni, iniziando dagli aspetti più personali e autobiografici: “Quando i miei genitori si sono separati, avevo poco più di 5 anni. Ricordo le giornate nel silenzio della mia casa d'infanzia. Ad ascoltare i miei pensieri e trovare un appiglio uditivo per non impazzire di tristezza. Ho così iniziato a far parlare gli oggetti. Ad ognuno dei quali attribuivo un suono. Quei suoni sono diventate le parole che hanno composto il linguaggio della mia musica.”

 

Il suo approccio al mondo è di costante ascolto, un profondo desiderio di comprensione della realtà: “Compongo le mie produzioni con ciò che mi circonda. Non cerco i suoni, ma permetto che siano loro a trovare me. Rimanere in ascolto, esplorare, chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dalla sensibilità uditiva. Quel senso così interno, profondo, da essere diventato ormai secondario alla vista.”

 

La dimensione del viaggio è particolarmente affine al suo modo di essere e di fare arte: “Ho girato il mondo, ed in ogni luogo in cui sono stata, ho riconosciuto il carattere della città attraverso le mie orecchie, non gli occhi. Usando solo la vista perdiamo quella capacità prenatale di ascolto spontaneo.”

 

"The Sound of City" è un ambizioso progetto che Chiara sta svolgendo da diversi anni e che nel mese di Ottobre verrà finalmente rivelato al pubblico: “Ho ideato e creato il progetto mondiale "The Sound of City" per indagare nell'intimo sonoro di ogni “giungla di cemento”. Ogni luogo ha qualcosa da raccontare ed un’anima da mostrare; io trasformo in musica quei suoni, quelle frequenze armoniche e quei rumori, che nella vita quotidiana passano inosservati. Ed è così che un semaforo diventa un sintetizzatore, un clacson, un sassofono, tombini come drum machines e vociare in orchestre d'archi. Nel silenzio delle albe metropolitane, armata di microfoni e cuffia, mi ritrovo ad esplorare luoghi sconosciuti, lasciandomi accarezzare le orecchie dalle “contraddizioni” sonore che ogni “giungla di cemento” offre. Ed è come un viaggio in solitaria dentro le mie stesse contraddizioni. Attraverso la scoperta e trasformazione dei suoni delle città, ho imparato a conoscermi, a trasformare quel rumore dei pensieri in armonia, trovando un equilibrio tra forza e debolezza che mi ha reso una donna migliore. I suoni puri creano una colonna sonora per ciascuna città. Un mix tra musica elettronica e soundscape.”

Foto © Andreas G. Waldschuetz

 



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 10 febbraio 2016

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