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Una mostra sui videogiochi per spingersi oltre i confini tradizionali del gaming.

— 01 ottobre 2018

Victoria&Albert Museum
Cromwell Road, 
London SW7 2RL

Una mostra sui videogiochi per celebrare l’innovazione e i rapidi mutamenti nel campo del design dei videogiochi, e esplorare come designer, giocatori e critici di oggi si stiano spingendo oltre i confini tradizionali del gaming.

Il videogioco non è sempre e soltanto fine a sé stesso, bensì rappresenta un valido e efficace strumento per approcciare argomenti complessi e sensibili ed è ormai riconosciuto come disciplina di design.

L'architettura storica del Victoria&Albert Museum, il museo di design più famoso al mondo, ospita la mostra Videogames: Design/Play/Disruptil e affronta la sfida di come conservare ed esibire oggetti digitali come i videogiochi.
Una mostra sui videogiochi per celebrare l’innovazione e i rapidi mutamenti nel campo del design dei videogiochi, e esplorare come designer, giocatori e critici di oggi si stiano spingendo oltre i confini tradizionali del gaming.

Non è la prima volta che i videogiochi entrano nei musei; il MOMA di New York raccoglie videogiochi sin dal 2012 e la mostra al Barbican Game ON ha raggiunto in tournée 20 paesi dal 2002. Alcune città hanno addirittura propri musei dedicati ai videogiochi, come il Computerspielemuseum di Berlino ed il Vigamus di Roma.

Video Games: Design/Play/Disrupt, tuttavia, è la prima all’interno di una grande istituzione ad esplorare il concetto di videogioco come disciplina di design.
In corso dall’8 Settembre 2018 al 24 Febbraio 2019, la mostra espone il processo creativo dietro il design del videogioco, e riflette su temi politicamente controversi quali razzismo, sessismo, e violenza, nel mondo dei videogiochi.

La mostra si divide in quattro parti:

  • la prima sezione esamina le ispirazioni per il design, la manodopera e le soluzioni creative ideate dalla nuova generazione di giovani designer assunti dalle case di produzione più rinomate, che si sono ispirati alle più svariate discipline come i nuovi media e le composizioni musicali.

  • la seconda sezione espone interviste e opinioni di influenti creatori e commentatori esterni.

  • la terza sezione celebra invece l’impressionante immaginazione e collaborazione creativa mostrata dai giocatori affezionati - sia nella realtà che in comunità virtuali.
    Il doppio soffitto dello spazio espositivo di questa sezione è teatro di un’imponente e immersiva installazione dedita a esplorare il ruolo del giocatore in qualità di co-creatore.

  • la parte finale, si concentrerà sull’ascesa di sale giochi artigianali e installazioni interattive.
     

Insomma in generale, la mostra è concepita per coinvolgere tutti, dai nerd a chi mai tenuto in mano un joystick.
 

In concomitanza con la mostra, il V&A incoraggia i creativi ad applicare per una Videogames Residency dal 15 ottobre 2018 al 15 giugno 2019.
Il partecipante ideale sarebbe un artista, designer o costruttore residente nel Regno Unito, coinvolto nell’ambito dei videogiochi, e desideroso di sviluppare il proprio lavoro attraverso una collaborazione con curatori e ricercatori del V&A per creare nuovi lavori e coinvolgere il pubblico.

 





Tag: videogiochi



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 01 ottobre 2018

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