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The Art of Living alla Permanente

— 09 aprile 2016

Dall’11 al 24 aprile. The Art of Living.
"Visioni domestiche tra design e hi-tech"
Palazzo della Permanente, via Filippo Turati 34, Milano
www.living.corriere.it/salone-del- mobile
www.lapermanente.it

Visioni domestiche tra design e hi-tech. Dall’11 al 24 aprile va in scena la casa del domani nella terza edizione della mostra curata da Living

Immaginate una casa dove tutto - o quasi - è tecnologico. Un’ipotetica casa del futuro con dieci stanze dall’anima hi-tech. La terza edizione della mostra The Art of Living è una riflessione su come abiteremo e come arrederemo gli spazi domestici. Ecco allora scorrere sui muri il pensiero di architetti e designer, artisti e thinker della scena internazionale. Dalla A di Alessandro Mendini alla Z di Zaha Hadid. «Gli enormi progressi compiuti nel campo della tecnologia consentono di ripensare spazio e forma utilizzando nuove tecniche e materiali», spiega l’archistar anglo-irachena, recentemente scomparsa. Un cloud del pensiero contemporaneo che accompagna il visitatore da una camera all’altra, in un percorso che pone l’attenzione sul valore nascosto degli arredi e su come la tecnologia sta trasformando stili e modi dell’abitare.

 

Visioni domestiche tra design e hi-tech è una casa wireframe, una di quelle che vedremo tra qualche anno, a Roma così come a New York. Un appartamento del domani dotato di una lente d’ingrandimento che mostra nel dettaglio i materiali e le lavorazioni speciali, puntando dritto al cuore hi-tech del ‘saper fare’ di oggi firmato B&B Italia, Falmec, Martinelli Luce, Molteni&C, Poliform Varenna, Teuco, Dyson, Estel.

 

L’allestimento curato da Migliore + Servetto Architects è completato da proiezioni di landscape metropolitani, un flusso continuo di colori e immagini come finestre affacciate sul mondo. C’è anche una sala home theatre dove si succedono spezzoni di film che negli ultimi sessant’anni hanno narrato l’evoluzione del concetto di modernità. Una carrellata di clip che va dalle peripezie del Monsieur Hulot di Jacques Tati ai video telefoni ante litteram di Wim Wenders, fino all’amore tra uomo e macchina raccontato da Her. Da guardare seduti gustando un caffè Nespresso, aspettando il domani.



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 09 aprile 2016

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