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Tutti i colori di Marni

— 04 aprile 2016

"Esplorare realtà oltre la moda che ci permettano di esprimere la nostra personalità e creatività."
Carolina Castiglioni

I progetti speciali di Marni in occasione del Fuorisalone hanno fatto molto parlare, per la loro capacità di unire iniziative benefiche con il colore e la ricchezza della natura. Chi non si ricorda il Flower Market e la frutta esotica del Mercado De Paloquemao? Quest’ultimo si è anche meritato un Milano Design Award.
Carolina Castiglioni è “Special Projects Creative Director” e si occupa della gestione dei progetti speciali dell’azienda. Da sempre sviluppa e coordina i rapporti legati alle iniziative di charity, ma si è anche occupata delle moltissime iniziative digitali dell’azienda.
Abbiamo chiesto a Carolina di rispondere ad alcune domande, per capire meglio il rapporto di Marni con Milano e per farci svelare qualche dettaglio del progetto per il Fuorisalone 2016.


Cosa significa Fuorisalone per te?

 

Una delle cose che preferisco del vivere a Milano sono i suoi “momenti internazionali”, quando la città riesce a coniugare il suo spirito tipicamente italiano con quello di una moderna metropoli proiettata verso il dialogo con le altre nazioni. Il Fuorisalone è uno di questi momenti, in cui l’intera città è coinvolta nello stimolare la creatività di espositori e visitatori, offrendo loro la possibilità di conoscere e scoprire concretamente le novità nel panorama del design nazionale e internazionale.

 

E cosa significa per Marni?

 

Per Marni ha moltissimi significati. Il DNA Marni è composto da vari aspetti, i progetti legati al Fuorisalone sono uno dei mezzi che Marni usa per aprirsi al dialogo con altri mondi oltre a quello della moda. In questo modo è possibile esplorare nuovi linguaggi e comunicare a livelli diversi i valori di Marni, la sua estetica e la sua identità. I nostri progetti speciali da una parte rappresentano un’opportunità di collaborazione con artisti, artigiani e popolazioni diversi, dall’altra ci permettono di sostenere attività di charity a cui siamo molto legati. Il risultato è un continuo scambio culturale che ci arricchisce ogni volta di nuovi contenuti e opportunità.

 

Come nasce il progetto dedicato al mondo del design presentato per la prima volta al Fuorisalone nel 2011?

 

Non abbiamo iniziato con l’idea di approcciarci al design in modo classico, bensì con la volontà di aprirci a un nuovo modo di esprimerci. La prima collezione di sedie risale al 2012, l’idea è nata dal fatto che alcuni dei componenti delle collezioni Marni Jewelry provengono dalla Colombia, motivo per il quale siamo entrati in contatto con gli artigiani del luogo. Ci siamo avvicinati al loro lavoro e ai loro prodotti tradizionali, dando vita alla prima edizione limitata di sedute ispirate alla tradizione colombiana, in metallo e legno e fili di colorato PVC intrecciato a mano. Nei progetti successivi lo scambio ha iniziato ad essere più attivo: abbiamo iniziato a disegnare modelli diversi di sedie e ad accompagnarle ad altri tipi di arredi, ma in stretta collaborazione con gli artigiani locali che, oltre ad essere sempre artefici della produzione degli oggetti condividono con noi idee e spunti. Il risultato è una continuità nel progetto, che non si esaurisce semplicemente nella creazione di collezioni diverse ogni anno, ma nell’evoluzione di un ideale creativo. Inoltre attraverso queste collaborazioni essi hanno la possibilità di raggiungere una loro indipendenza ed emancipazione.  

 

Come progettate un evento al fuorisalone rispetto a un evento per la settimana della moda?

 

Il concetto alla base è lo stesso, ovvero esplorare realtà oltre la moda che ci permettano di esprimere la nostra personalità e creatività. In tutti i nostri progetti speciali cerchiamo di costruire un dialogo con elementi diversi e trasversali.

 

Quanto è importante la componente dell’esperienza per l’utente nella creazione di un evento al Fuorisalone?

 

I nostri eventi sono sempre aperti alle città che li ospitano, questo perché il coinvolgimento del pubblico per noi è fondamentale: abbiamo capito che quando si riesce a costruire un’esperienza alla quale i visitatori possano attivamente prendere parte si crea un’atmosfera unica e soprattutto si lascia un ricordo speciale. Per questo pensiamo sempre a dei workshop per adulti e bambini in modo che chi viene a trovarci sia non solo spettatore, ma parte integrante del progetto che andiamo a proporre. Gli esempi di questa visione sono molti: per il ciclo di eventi Marni Prisma organizzati in occasione del ventesimo anniversario siamo partiti dall’idea di un grande mercato dei fiori rivolto a tutti, in particolare il Flower Market di Milano che abbiamo allestito durante la settimana della Moda è stato un momento di apertura totale in un contesto solitamente chiuso ed elitario.

 

Quali sono gli ingredienti alla base della creazione delle vostre collezioni di design?

 

Si tratta più della creazione di un momento che di oggetti di design. Ogni anno le collezioni reinterpretano in chiave diversa le tradizioni dell’artigianato colombiano, secondo l’estetica che caratterizza l’identità Marni. Ci piace aggiungere elementi sempre nuovi che diano una connotazione diversa alla collezione, motivo per cui l’allestimento gioca un ruolo fondamentale nel dare forma all’idea che abbiamo in mente. Nel 2014 ad esempio lo spazio si è trasformato nella Marni Animal House, popolandosi di animali di ogni dimensione in metallo colorato; l’anno scorso invece, legandosi al tema di Expo, in un vivace mercato di frutta esotica, il Marni Mercado de Paloquemao.

 

Avete scelto di lavorare con degli artigiani sfruttando materiali poveri e semplici dove protagonista è il concept e la forma del prodotto. Da cosa nasce questo atteggiamento e che legami ci sono con la parte di ricerca per lo sviluppo delle collezioni di moda?

 

Nell’ideare le collezioni di moda è fondamentale la ricerca sui materiali e sulle tecniche da utilizzare. Nella creazione di un abito l’intento principale è quello di veicolare un’estetica precisa legata alla nostra idea di stile, e personalità. Le collezioni di design seguono lo stesso processo. Gli oggetti riflettono la nostra passione per la sperimentazione, senso per il colore e il gusto per abbinamenti e sovrapposizioni inaspettate. Anno dopo anno le edizioni limitate che proponiamo per il Fuorisalone si integrano tra loro portando avanti un dialogo fatto di tradizioni, cultura, arte e colore.

 

Quali sono le novità per la prossima edizione?

 

Recentemente abbiamo presentato la collezione Eyewear con Looking For Marni, un evento di teatro totale in cui il visitatore era circondato da performer e scopriva ogni scena e ogni personaggio man mano che si muoveva all’interno dello spazio. Il contatto con le arti performative è stato di grande ispirazione per noi e ci ha fatto capire cosa ci sarebbe piaciuto aggiungere alle esperienze che avevamo precedentemente creato per il Fuorisalone nell’ottica di un coinvolgimento totale: il movimento, la musica, la danza. Così abbiamo riflettuto sulle relazioni tra i nostri oggetti di design e le tradizioni del paese da cui provengono, la Colombia, e abbiamo trasformato il nostro spazio in Viale Umbria in una sala da ballo, la Marni Ballhaus. Sarà possibile scoprire e imparare la Cumbia, antica danza di coppia colombiana che si balla con ampie e lunghe gonne che la ballerina fa ruotare creando coreografie suggestive, e che noi abbiamo disegnato per l’occasione usando stampe d’archivio Marni. I visitatori potranno assistere e partecipare alle dimostrazioni fatte da maestri di ballo professionisti che balleranno al ritmo di performance musicali live di voce e percussioni. La giornata di venerdì 15 Aprile l’abbiamo dedicata ai bambini, che potranno partecipare a diversi workshop avvicinandosi così a una cultura diversa dalla loro.

L’ambiente nel quale tutto questo prenderà vita è animato dalla nuova collezione di arredi, che quest’anno si compone di poltroncine, chaise longue, sedie a dondolo oltre che di tavolini, lampade e vasi, un’edizione limitata di circa 130 oggetti realizzati in metallo, legno e fili di PVC intrecciati a mano.

 

Da non perdere alla Design Week 2016

 

Bisognerebbe cercare di non perdere niente! Amo girare per la città in motorino con un piccolo gruppo di amici affiatati alla scoperta di nuovi progetti e designer.

 

 


 

In occasione del Salone del Mobile 2012 Marni espone cento sedie realizzate in Colombia da un gruppo di ex detenuti, al fine di aiutarli a reinserirsi nel mondo del lavoro. Il progetto si lega al lavoro del fotografo e videomaker Francesco Jodice, in una mostra fotografica che ritrae il mondo Marni. Le sedute si trasformano in un palcoscenico sul quale posano i collaboratori di Marni: è un omaggio dedicato a loro, destinato a durare nel tempo; un video ne racconta l’esperienza.



© Fuorisalone.it — Riproduzione riservata. — Pubblicato il 04 aprile 2016

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